Marciare sulle due gambe : ordinaria amministrazione e progetti
Gazzetta del Mezzogiorno del 7 giugno 2006
Riorganizzare gli uffici e le aziende del Comune per rispondere
al bisogno dei baresi che vogliono una città ordinata
pulita ed efficiente, è il compito più difficile
che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione. Questo
modo di pensare accomuna non solo Cesare Veronico e il sottoscritto
ma anche l’intera maggioranza e quei cittadini che hanno
partecipato alle assemblee della circoscrizione presieduta
da Leonardo Scorza. La differenza di opinione che esprime un
leader del centrodestra come il senatore Bucciero sta nella
concezione stessa dell’azione ordinaria : noi abbiamo
ereditato un Comune spento.
Ricordate quante volte è fallito
a Bari l’esperimento dei parcheggi di scambio su Pane
e Pomodoro e in zona Fiera? Poi ci siamo riusciti per il pragmatismo
di De Caro e del sindaco che sceglievano i mezzi adatti e andavano
a misurare percorrenze e corse, e hanno trascinato stampa e
consiglieri nell’azione di promozione di un obiettivo
condiviso. Le cose ordinarie a Bari non si possono fare per
via burocratica, in quanto ci troviamo in una antipatica funzione
di integrazione e di supplenza di una parte dei dirigenti comunali.
E sarebbe cascata così Punta Perotti di causa in causa?
Già le azioni sul cambio del PRG per il parco Fibronit,
la ricontrattazione del Nodo Ferroviario, la ricostruzione
del Teatro Petruzzelli, il nuovo regolamento sul decentramento
appartengono a una sfera di progettazione in cui prevale l’indirizzo
dei politici.
Tantissime cose sono da fare ma dobbiamo
marciare sulle due gambe, come dicono i cinesi sulla differenza
tra
grandi infrastrutture e industria del consumo; dobbiamo trovare
il modo di organizzare i grandi eventi strategici e la faticosa
ricostruzione del quotidiano, con un coinvolgimento di tutti
sugli obiettivi e sui tempi di attuazione. Non voglio evitare
il problema degli Uffici Giudiziari : le differenze di giudizio
ci sono, ma nella stessa Margherita dopo numerosissime riunioni
si trovò una soluzione di compromesso poi condivisa
da tutta la maggioranza. Se il governo Prodi stanzia i fondi
per l’edilizia giudiziaria a Bari, ci saranno gli uffici
di proprietà pubblica; se questo non avverrà sarà riesaminata
e contrattata l’offerta Pizzarotti. Infine il senatore
Bucciero accetti da me per il suo giardino una Veronica, una
bella pianta dai fiori azzurri; e si concili con una persona
che nei comportamenti assomiglia più a un cardinale
che a un verde estremista.
Michele Monno
capogruppo della
Margherita