06/04/2007
Gazzetta del Mezzoggiorno
Diritti
degli omosessuali e diritti dei bambini.
A proposito delle unioni
di fatto
Per i miei elettori e per gli amici della Margherita non posso
esimermi dall’entrare nel merito di una vicenda su cui
sarà investito il Consiglio Comunale, visto che si tratta
di un orientamento sui diritti fondamentali della persona come è stato
il dibattito sul diritto al riposo e sul valore della domenica
con la successiva mediazione sulle aperture domenicali degli
esercizi commerciali.
a) i diritti dei bambini ad avere una famiglia completa con nonni,
zii, fratelli e cugini, nonchè ad essere educati da una
madre e da un padre, rientrano nella sfera di quei valori universali
che sono alla base della convivenza pacifica dei popoli. I fattori
di violenza, di ingiustizia sociale, di abbandono non possono
relativizzare questo concetto su cui si muove il bene di una
società. Siccome l’aspirazione massima delle coppie
omosessuali è quella di formare famiglia per solidarietà varie
e in ultima analisi per l’adozione dei bambini, questo è il
terreno più alto di divergenza che ci impone una riflessione.
b) I diritti universali sono cosa diversa dai diritti contrattuali
di singoli, di gruppi di persone o di intere nazioni. I diritti
delle coppie omosessuali in quanto tali non rientrano assolutamente
nei diritti fondamentali, per la semplice considerazione che
se lo fossero provocherebbero l’estinzione dell’umanità in
una generazione. Questo non toglie il diritto delle minoranze
gay a conquistarsi propri spazi contrattuali che devono essere
riconosciuti all’interno degli stati nazionali o delle
comunità locali. Ma questo nello sviluppo dei diritti
della persona in cui rientra la sfera di poter vivere con chi
si vuole e di poter accedere a vari tipi di contratto.
c) L’intervento dello Stato sociale è questione
di possibilità economica e di priorità di scelte
politiche. Ad esempio i diritti pensionistici non sono valori
assoluti, poter disporre di una pensione privata da riversare
a chicchessia con la rivisitazione di norme antiche sulle legittime
e sui diritti ereditari, possono essere benissimo ridiscussi.
Ma una reversibilità sulle unioni di fatto delle pensioni
INPS che non sono basate sulla rendita effettiva ma sul riparto,
apre la stura ad una serie di abusi e di furberie che si ripercuoterebbero
sulla spesa sociale. Altro discorso ancora sarebbe una politica
sul diritto individuale alla sopravvivenza, col riconoscimento
di pensioni sociali e di benefit agli indigenti, cosa che ci
sta a cuore. Sui diritti di reversibilità all’interno
di una famiglia credo non ci siano problemi.
d) Metto seriamente in discussione la necessità da parte
di uno stato o di una comunità locale, di legiferare su
tutto e in particolare sulle relazioni tra le persone. Mi sembra
che intorno a un problema serio di diritti di una minoranza,
si stia imbastendo una tela di diritti, di riconoscimenti, di
soluzioni universali che mal si confrontano su un problema specifico.
Per concludere e per buonumore, DICO che stiamo di fatto intervenendo
sui diritti di fidanzamento. Simpatico introdurre una legislazione
sui fidanzati e sulle questioni che intervengono nello scioglimento
dei rapporti, pensiamo alla restituzione dei regali o alla reversibilità di
tutto quanto i fidanzati abbiano dato o avuto in comune. Anche
i sadducei volevano mettere in difficoltà il Maestro su
questo terreno, sui diritti di vedove e mariti nel regno dei
cieli. Rileggiamo il brano evangelico e ispiriamoci ad esso!
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