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DOLCI

Carteddate
Da carteddatu, gibboso, curvo. Dolci tipici del periodo natalizio. Striscette di pasta ottenuta intridendo farina con olio e vino bianco, tagliate larghe almeno due centimetri, pizzicate in modo che si pieghino a barchetta e arrotolate a chiocciola. Si possono cuocere al forno o friggere in padella; nel primo caso si passano nel vincotto e si cospargono di cannella, nel secondo, imbibite di miele, si spolverizzano di zucchero cannellato. Sotto Natale una volta a Bari i bambini andavano cantando: "Mo' vene Natale / ch'u’ capetone. / Oh Dio! le carteddate / quande so' bbone", ora viene Natale col capitone. Oh Dio! le cartellate quanto son buone.

Castagnedde
Dolcetti popolari baresi. Mezzo chilo di mandorle tostate, sbucciate e macinate, mezzo chilo di zucchero, mezzo di farina, una bella pizzicata di bicarbonato. Impastateli, profumateli con scorza di limone grattugiata, foggiate la pasta a palline che manderete su placche metalliche in forno stanco. Sciogliete con un poco d'acqua del cacao, a fuoco leggero tiratelo alla densità di uno sciroppo, rotolatevi le palline in modo che ne rivestano.

Cauciuni
Dolci ripieni di un impasto di ceci cotti, cioccolato, vincotto, cannella, zucchero vanigliato, fritti nell'olio. Costituiscono una specialità del Gargano.

Confetti Mucci
Una specialità di confetti che ha reso famosa la fabbrica Giovanni Mucci di Andria. La produzione, che risale a circa un secolo, comprende oltre ai rinomati confetti alla mandorla (le avole) per nozze e battesimi altri la cui tipicità è data dalle forme e dai colori diversi nonché dalla loro bontà per cui sono rinomati oltre i confini della regione. Sono ripieni al marzapane, al cioccolato, alla mandorla o al rosolio.

Keppete
Simile alle copate, o copete, senesi con al posto delle noci le mandorle torrefatte e pestate. Tutte le copete presenti nella pasticceria italiana traggono nome e origine dalla cubbaita siciliana. Non si può escludere che in Puglia siano giunte al tempo di Federico II, ma vengono menzionate per la prima volta in un documento del 1480 conservato nell'archivio della Cattedrale barese di San Nicola.

Pupurat
Peperato. Dolce rustico della campagna foggiana, a forma di tarallo, una volta riservato al carnevale. Si compone di farina di grano duro, lievito, uova, miele di fichi (vincotto ottenuto dai fichi), zucchero, olio d'oliva, odore di buccia d'arancia, garofano, cannella, abbondante pepe. Sopravvive in alcune località tra cui Sannicandro Garganico e Monte Sant'Angelo.

Raffiuoli
Pagnottine di pandispagna, farcite di crema pasticciera e coperte con una glassa bianca di zucchero, albume, odore di buccia di limone. Dolci pasquali.

Scarcedda
Dolce pasquale con in superficie uno o più uova in guscio. Una volta, all'approssimarsi della Pasqua, i ragazzi andavano cantando: "Pasque, Pasque, vìine cherrenne. / Le peceninne vonne chiangenne. / Vonne chiangenne che ttutte u core: / Scarcedde che ll'ove, scarcedde che ll'ove". Pasqua, Pasqua, vieni presto. I bambini vanno implorando, vanno implorando di tutto cuore: scarcedde con l'uovo, scarcedde con l'uovo.

Sfogliate di Canosa
Paste dolci ripiene di mandorle trite, uva sultanina, cannella, vincotto.

Susamelli
In dialetto chiamati, a seconda dei luoghi, sesemidde e susumidde. Dolci a pasta forte ottenuta con farina, scorzetta d'arancia, mandarino, limone, cannella, mandorle toste e trite, vincotto, miele. Sfornati, si polverizzano di zucchero vanigliato.

Taralli
Il vero tarallo, prima di essere infornato, va precotto in acqua bollente; la precottura deve però durare un istante, il tempo che vada a fondo e che ritorni a galla. Soltanto così consegue la caratteristica friabilità. Generalmente in Puglia i taralli sono sapidi. Nel Barese e nel Foggiano li allestiscono senza aromi particolari, nella Penisola Salentina invece gli danno gusto di finocchio o di pepe. I taralli dolci vengono quasi sempre coperti da una glassa di zucchero.

'U grane cuotte
Dolce rituale della festa di tutti i Santi, corrispondente grosso modo alla cuccia siciliana. Grano lessato, mescolato a mandorle toste e trite, cioccolato grattugiato, cedro ridotto in pezzetti, noci sminuzzate, acini di melagranata, cannella, confettini, vincotto.

LIQUORI

Amarella
Rosolio speciale di Torremaggiore e di altri paesi della provincia di Foggia, ricavato dall'infusione in vino bianco di foglie di amarena; l'infuso viene poi corretto con alcol puro e zucchero.

Amaro San Marzano
Liquore tarantino di stile orientale, di 45 gradi, con profumo di mandorla amara, vaniglia, cioccolato.

Gran Liquore San Domenico
Antica specialità dei frati del convento leccese di San Domenico a base di angelica, calamo aromatico, coriandoli, cardamomo, menta, con gradazione alcolica sostenuta. Lo stesso consorzio continua la produzione di un altro famoso liquore leccese, 1'Amaro San Domenico, idoneo come digestivo e aperitivo.

Padre Peppe
Elisir di noci a buona gradazione alcolica, tipico di Altamura ma venduto in quasi tutti i caffè del Barese.

Stilla delle grotte
Liquore di Castellana Grotte, di quarantacinque gradi, nei tipi bianco a sapore secco e verde a sapore dolce.

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