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"Una vergogna da cancellare subito"
Il popolo delle email boccia i palazzi sul lungomare
Una valanga di messaggi e di fax dei lettori
per rispondere alla campagna promossa da ‘Repubblica’
Maria D’Onofrio (5
gennaio 2001)


Un’altra valanga di email e fax sui palazzi di Punta Perotti. Ecco che cosa pensano i lettori.
«La risposta alla vostra domanda è scontata: sono orribili. Non credo che a qualcuno possa piacere la vista di un panorama interrotto da un bel casermone di cemento somigliante a quelli dei paesi del Patto di Varsavia. Quando Marcello Vernola vinse le elezioni provinciali, durante le interviste in TV si udiva un sottofondo di cori: «Abbatti Punta Perotti». Credo che quei cori valgano più di mille sondaggi».
Enrico Stucchi
«A Bari da sempre le «famiglie» (Matarrese, De Gennaro. Rubino, ecc.) hanno fatto quello che hanno voluto come al lungomare Perotti.
Sconcio in più o in meno che differenza fa? Sarebbe ora che la giustizia indagasse sulle «famiglie»».
Emilio Maglietta
«Sono grato al sindaco per la restituzione della città a me ed ai baresi, ma per completare l’opera, caro sindaco, restituiscimi anche il bel tramonto sul lungomare cancellando per sempre l’obbrobrio di punta Perotti».
Franco Milella
«La cer s strusc e la prcssion non camin! O meglio, il lupo perde il pelo e non il vizio. È da mesi che la cittadinanza si esprime contro lo scempio di Punta Perotti accodandosi ad interventi di architetti ed ecologisti sulle maggiori testate nazionali.
Ma quando si toccano gli interessi delle famiglie notabili della città
tutto cade nel dimenticatoio.
Sindaco, se ci sei batti un colpo».
Guglielmo Rainaldi
«Non desidero aggiungere nulla a quanto già scritto, detto e ridetto sulla «saracinesca» (come è stata definita). Vorrei solamente domandare: agli egregi signori Matarrese — che nel bene e nel male sono da anni protagonisti, e non sempre in positivo, nel nostro capoluogo — se la sentenza di Cassazione fosse loro favorevole, andranno avanti nel completamento del manufatto?. Quale uso verrà fatto dei locali, mica pochi, che verranno realizzati. In definitiva Lor signori se ne infischierebbero di tutto e di tutti, forti solo della sentenza favorevole? A coloro che si trasferiranno a Punta Perotti, ovvero adibiranno gli immobili a strutture commerciali, di servizio, dopo tutto il fragore che c’è, non temono di essere messi alla gogna con ripercussioni sulla loro attività futura?».
Tommaso Gaudio
«"Ho fatto un sogno...": è quello che si augurano in molti: sbucare sul Lungomare e non sentirsi più opprimere il cuore da quelle orrende cellette che firmano un’altra chiusura di questa città, un altro macigno solidalmente collocato da tutti quelli che possono e sanno farsi gioco delle leggi. Ancora qualche parola per dire che oltre al danno visivo, che non sfugge a nessuno, non andrebbe sottovalutato il danno all’ambiente naturale, alla linea di costa, alla lama retrostante (che Renzo Piano non sapeva nemmeno cosa fosse e che in un’intervista definì comunque "niente d’importante").
Demoliamo questo cumulo di ignoranza e menzogne».
Maria D’Onofrio

 
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