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DOMENICO
MODUGNO - Un polignanese illustre
Domenico Modugno rappresenta un pezzo di storia italiana di costume. Le
enciclopedie dicono del cursus honorum dello chansonnier. Ma quasi niente dei primi amori,
delle tragicomiche avventure di un dongiovanni di provincia, che gli amici chiamavano
Mimì. Le furbesche lettere in fotocopia alle innamorate, gli incontri piccanti con le
serve, le fughe giovanili, le serenate: tutto si è svolto a Polignano a Mare. We love
you, mister Volare!

MODUGNO
Una biografia non autorizzata di Alberto Selvaggi – ed. Millelire/Stampa
Alternativa, 1993
In esclusiva web
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Ascolta nel Blu dipinto
di blu |
Cenni
storici
Si narra che mentre Caio Mario navigava nel mare
Adriatico, lasciò partire il suo falchetto alla ricerca di un approdo, il volatile si
sarebbe posato su un’erta scogliera, a picco sul mare. Polignano a Mare va
identificata con l’antica Neapolis che, in realtà, si ritiene sia sorta su un centro
preesistente, intorno al IV secolo a.C., su iniziativa di Dionigi, tiranno di Siracusa,
per rendere più sicura la navigazione verso il mar Ionio. Vi sono testimonianze dalla
preistoria, con le stazioni paleolitiche (Grotta dei Colombi e dei Ladroni in località
Ripagnola) e soprattutto con quelle neolitiche, a cominciare dall’insediamento
archeologico di Santa Barbara. Fiorente centro commerciale sin dall’età romana, come
transito di merci e persone dirette in Oriente, attivo nel periodo bizantino e longobardo,
allorché si sviluppo una vera struttura municipale, Polignano fu sede di vescovado sin
dal VII secolo d.C. e lo rimase fino all’inizio del XIX secolo, quando fu accorpata
alla diocesi di Monopoli. Da allora in poi subì le varie dominazioni che si alternarono
sulla nostra terra.
NATURA E MORFOLOGIA
Da Nord a Sud, dopo un paio di chilometri di costa bassa, la costa prosegue con un tratto
a falesia, ricco di insenature più o meno ampie (cale) e grotte naturali: Grotta
Palazzese, Grotta dei Colombi, Grotta della Foca e Grotta Ardito, tra le più note. Dal
punto di vista geologico, affiorano formazioni di epoca terziaria (formazioni marine del
Calcare di Bari, di Altamura e Mola, appartenenti al Cretaceo superiore) e quaternaria
(formazioni marine pleistoceniche dei Tufi delle Murge e depositi continentali olocenici),
con abbondanti resti fossili. L'alta permeabilità delle rocce fa sì che la circolazione
delle acque avvenga per lo più nel sottosuolo. L'unico aspetto dell'idrografia
superficiale è costituito dalle lame, solchi d'incisione torrentizia, percorsi da acque
meteoriche solo in occasione di forti piogge - con sviluppo generalmente perpendicolare
alla linea di costa - di dimensioni maggiori (Cala Incina, Bagiolaro, Carbonelli,
Lamafico, Santa Candida, Baldassarre, Macchialunga) o minori (Pozzo Vivo, Monticello, Cala
Sala o Portacola, Cala Messa, Sant'Oronzo o Monachile, Cala Paura, Lapilli, Torre
Ciaffatta, Cala San Giovanni e Pozzo Cavalieri). Il clima è quello tipico delle aree
costiere mediterranee, con inverni miti e piovosi ed estati calde e secche. La temperatura
media annua è di 15/17 °C, con minima in gennaio (7°) e massima in agosto (25/26 °C) e
notevoli escursioni termiche medie, sia diurne che annuali (19/20 °C). Le piogge sono
meno intense in estate (50/70 mm.), più frequenti nel semestre autunno-inverno (500/700
mm.), con possibilità di temporali grandiniferi; è ricorrente la formazione della brina
mentre sono piuttosto rare le nevicate, limitate per lo più al bimestre gennaio-febbraio.
Le condizioni climatiche condizionano la vegetazione che, lungo il litorale (sino a 200 m.
di altitudine), è costituita soprattutto da alberi sempreverdi, con querce (leccio e
roverella) ed ulivi e specie appartenenti alla macchia mediterranea, rappresentata da
alberi bassi (arbusti) e cespugli sempreverdi, fitti e spesso spinosi. In prossimità
della costa, dove maggiore è l'umidità, non è raro incontrare erbe di tipo palustre
(canne, erbe semiacquatiche). Oltre i 200 metri sono presenti boschetti misti o puri di
fragno. La coltivazione intensiva della terra ha ridotto sensibilmente la superficie
coperta da boschi ed ha addolcito la pendenza dei rilievi con dei terrazzamenti,
recuperando zone impervie e limitando a volte le caratteristiche funzionali delle lame.
CENTRO STORICO
Suggestive stradine, piccole case e corti imbiancate dalla calce, incantevoli terrazze a
strapiombo sugli scogli, fanno del centro storico di Polignano a Mare una meta turistica
di primordine.
Varcato l'Arco Marchesale, l'antica porta della città, ci si immette nella Piazzetta
Fulvia Miani Perotti, nobildonna, scrittrice, discendente dei signori di Polignano,
proprietari del Palazzo del Feudatario, posto sulla destra. Di fronte ad esso, il Palazzo
del Governatore. A sinistra, in via Mulini, il Palazzo Pino Pascali, luogo di incontri
culturali ed artistici, e la barocca Chiesa del Purgatorio, costruita sul sito della
Cappella di San Martino, luogo di sepoltura di coloro che, per vari motivi, non potevano
essere accolti all'interno delle chiese. Piazza Vittorio Emanuele II, l'antica Piazza
dell'Orologio, è dominata dalla Chiesa Matrice, in austero stile romanico pugliese,
dedicata nel 1295 a Santa Maria Assunta, fu a lungo cattedrale. La Chiesa Matrice vanta un
massiccio campanile a forma quadrangolare, la cui superficie è costituita da una cappella
che ospita il pregevolissimo presepe artistico di Stefano da Putignano.
L'altra grande piazza del borgo antico è San Benedetto ricavata dalla demolizione del
monastero benedettino nel 1932. Percorrendo i vicoli si giunge alle logge, balconate a
strapiombo sul mare: da Santa Candida, in fondo a via Mulini, fino al bastione Santo
Stefano, alle spalle dell'antica Chiesetta omonima.
MUSEI
Centro Museo Laboratorio di Paletnologia
- Palazzo Pino Pascali
Nato dall'intesa fra l'Università degli Studi di Bari ed il Comune di Polignano a Mare,
promuove seminari, convegni; espone, in permanenza, i reperti provenienti dal sito
archeologico di Santa Barbara.
Centro Comunale d'Arte Contemporanea Pino Pascali
– Palazzo Pino Pascali Istituito dal Comune, in collaborazione con l'associazione
Zelig, promuove eventi culturali e custodisce cimeli e documenti, con un Museo virtuale
delle opere dell'artista che, nato qui, si affermò in Italia e nel mondo per
l'originalità del suo linguaggio espressivo. |
SAN VITO
Antico fulcro delle attività commerciali di
Polignano con l'Oriente e le altre città adriatiche, il Villaggio di S. Vito (il cui nome
si rimanda all'approdo di una navicella della principessa Florenza, recante il corpo di
San Vito) sorge a tre chilometri dal centro abitato, proseguendo sulla strada per Bari. In
un particolare complesso abbaziale benedettino (voluto dai Normanni), nelle vicinanze di
alcune splendide spiagge (San Giovanni e San Vito), caratterizzato dalla presenza di un
convento (dal 1866, proprietà della famiglia La Greca), si scorgono una pregevole loggia
cinquecentesca e una chiesa, dall'interno scandito in tre navate (separate da pilastri
rettangolari), di cui quella centrale racchiusa da caratteristiche cupole in asse.
L'antico sistema difensivo del complesso abbaziale è attualmente costituito da una
pregevole torre-masseria, risalente al sec. XVI. |




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