GLI ARTICOLI DI...

PARLIAMONE...
di
Michele Monno

 

      

Comune di Bari
seduta consiliare 11 ottobre 2004

Ripresa lavori consiliari ore 18.35.

Presidente
Consiglieri in aula, procediamo all'appello…

Segretario Generale (fuori microfono)
Se sono tutti presenti…

Presidente
Prego Consiglieri prendete posto. Allora Consiglieri riprendiamo ì lavori, la parola al cons. Monno, grazie.

Cons.Monno
…commento sul programma. Il nostro programma è nato ed è condiviso sullo slancio delle forti idealità politiche e culturali di cambiamento che abbiamo espresso un po' tutti quanti in campagna elettorale, quindi è un programma abbastanza bello, condivisibile, di grandi prospettive. Però oggi lo dobbiamo attualizzare. Io ho l'impressione che un programma vero e proprio lo dobbiamo rinviare ad una discussione fra qualche mese, forse dopo la campagna elettorale regionale, perché sicuramente devono essere rilette le priorità, devono essere rilette le questioni concrete da dover attuare.
Di fatto è come se noi stessimo inchiodati a terra, come se questi grandi slanci ideali, questi voli meravigliosi sulla città di Bari, questa voglia profonda di rinnovamento e di riprogrammazione della città ci vedano oggi come quegli uccelli inchiodati a terra. Noi siamo fatti per andare a caccia sui voli alti, perciò dobbiamo rivedere in questo momento l'esperienza dei primi 50 giorni, tutto sommato, della nostra Amministrazione rispetto a quelle prospettive, e quelle rettifiche che bisognerà cominciare a studiare.
Le città ha bisogno dì segnali forti di cambiamento, la città ha bisogno di dimostrare come la nuova Amministrazione di Centrosinistra abbia contenuti e modalità innovative, la città ha bisogno di vedere queste trasformazioni riformistiche di cui siamo stati portatori. Su questo abbiamo condiviso la campagna elettorale, capisco che tutto il programma è frutto di questa magnifica esperienza, ma oggi va attualizzato, andrà concretizzato.
Di fatto assistiamo ad una situazione di continuità con la vecchia Amministrazione. L’altro giorno leggevo la relazione sul controllo strategico dell'anno 2004, i giudizi espressi dal Nucleo di valutazione sono in perfetta linea di continuità, sembra che ci sia un processo di autoincensazione, come se qualcuno abbia riformulato i giudizi da gennaio al 24 settembre 2004, guardandosi allo specchio e preparandosi un incensiere.
E vediamo alcune delle questioni su cui dobbiamo dare forti segnali di cambiamento. Una delle questione che alla Margherita sta più a cuore è il programma sul decentramento amministrativo, o meglio sulle nuove municipalità urbane, ci sono sette passaggi del programma sulla storia delle municipalità urbane. Sicuramente i linguaggi, gli obiettivi, anche i modi linguistici di esprimere, sono un po' diversi nei singoli e diversi passaggi. Bisogna ricucire i passaggi che ci sono sulle municipalità per dire che cosa noi vogliamo concretamente fare.
Il processo di riforme si fa secondo obiettivi, con programmi chiari, cadenzati, sistematici, che devono vedere le prospettive, non solo perché leggiamo sui giornali ed anche nelle riunioni sentiamo che Consiglieri di maggioranza delle nostre Circoscrizioni abbiano abbastanza da ridire sui modi di coinvolgimento degli stessi Consiglieri e delle stesse Circoscrizioni sui modi di attuazione, però è anche vero che a vedere la città sembra ancora che non sia successo nulla. Io stesso percorrendo in macchina da Mungivacca al centro cittadino vedo l'assenza totale dei nostri vigili urbani, dalle Casermette fino al centro di piazza Luigi di Savoia, per poi rivedermi un gran numero di vigili tutti concentrati al centro; cioè la mattina stanno tutti davanti alle scuole, dopo di che richiamo generale. Non si ora detto nei nostri programmi che avremmo creato sulle municipalità anche il decentramento del Corpo dei Vigili? Perché si aspetta la sostituzione del Capo della Polizia Municipale invece di riorganizzare i piani di servizio della disposizione delle forze di polizia urbana all’interno delle singole Circoscrizioni e dei singoli quartieri? Sono riforme piccole, concrete, non costose, ma visibili rispetto alla cittadinanza.
Sulle stesse municipalità dobbiamo capire se andiamo avanti per programmi condivisi, oppure per trasferimento di pezzi di Bilancio, vale a dire le municipalità dovranno entro sei mesi, un anno, avere una propria autonomia di Bilancio? Sapremo assegnare loro quei compiti esclusivi che dovranno attuare, cioè quello che è delle Circoscrizioni? Perché questo semplificherebbe molto su quello che dobbiamo fare come Comune centrale; questa idea chiara, questa distinzione deve essere ancona ragionata, discussa, codificata.
Portiamo avanti questa misura della costituzione delle municipalità urbane. Un esempio, il piano triennale delle opere, o il piano di attuazione annuale, dobbiamo capire quello che è gestibile nel futuro soprattutto nel settore delle manutenzioni, da parte delle nuove municipalità, da quelli che sono i grandi numeri, le grande opere di infrastrutture che deve realizzare il Comune centrale, trasferire pezzi di Bilancio, trasferire una competenza di spese autonoma forse anche per cifre iniziali fino a 100.000 euro : mi sembra un modo concreto di affrontare l'inizio della costituzione delle municipalità.
Non vogliamo soltanto i Bilanci condivisi o soltanto ragionati con i Consigli di Circoscrizione, dobbiamo trasferire su di loro i Bilanci, dei Bilanci autonomi su cui possono avere una capacità di verifica ed anche perseguire nelle stesse Circoscrizioni l'attuazione degli stessi.
Parlo già delle manutenzioni : abbiamo anche suggerito in Margherita, agli Assessori con cui abbiamo avuto una lunga riunione, Lorusso e De Caro, questa distinzione di quello che potrebbe essere fatto tra i lavori pubblici da assegnare alle Circoscrizioni e i lavori pubblici su grandi temi, parlo per esempio del PIT 3, che sicuramente sarà compito della nuova città metropolitana e quindi del Consiglio comunale. Questi segnali devono essere dati.
Le municipalizzate e le nomine: siamo stati oggetto di una grande operazione mediatica che contestava ai partiti la volontà, con situazione di proporzionalità, di assegnare le nomine. Sicuramente le nomine in ultima analisi saranno decise solo dal Sindaco, però è anche vero che i partiti devono partecipare a sollecitare le forze migliori, sollecitare le persone ad aderire ai bandi, ad individuare anche il meglio che nella società civile ci possa essere per dirigere queste aziende.
Dirò a proposito che le aziende per gli obiettivi che ci siamo posti dovranno essere rette da personale di alto profilo, forse anche che una parte si debba prendere da altre aziende municipalizzate in Italia, forse anche che dobbiamo chiedere aiuto agli altri Sindaci e alle altre Amministrazioni per avere quadri adeguati, quadri già allenati, addestrati a dirigere società presenti in Borsa, dobbiamo avere questo coraggio di portare alla competizione le nostre AMGAS e AMIU.
Non possiamo far fare all'AMGAS la fine che abbiamo ricevuto su Telecom e ENEL dopo le privatizzazioni in Puglia. Telecom ha avuto un abbassamento di occupati notevole : si parla da 4.800 addetti della Telecom in Puglia siamo passati a 2.400 e c'è l'obiettivo per 400 altri di svincolarli in una società diversa di informatica.
Anche per l'ENEL, abbiamo processi di ristrutturazione interna diciamo che portano ad un dimagrimento sostanziale dell'occupazione in Puglia, noi a questo dobbiamo cercare di reagire con le migliori energie, anche affiancando ai migliori cervelli - che in Italia ci sono per dirigere le municipalizzare di altre città - competenze locali, dobbiamo affiancare i locali a quadri dirigenti già addestrati, che abbiano già prodotto sostanza, occupazione e utili sul territorio, per farne di nuovo delle aziende competitive.
Quindi voglio spezzare una lancia a favore anche di questa nuova riorganizzazione dei Consigli di Amministrazione, devono essere Consigli di alto profilo e nel programma quando è scritto questo, deve essere attuato con precisa volontà. A me non andrà mai di nominare a Presidente, al posto di un avvocato di Destra. un avvocato di Centrosinistra la cui capacità è soltanto quella di essere un avvocato iscritto all'Ordine, è un prerequisito ma non è un requisito essenziale per dirigere delle municipalità delle aziende in S.p.A. che devono competere fortemente con grandi colossi europei.
La città della pace, ne ho parlato a lungo con amici preti, con amici che sono vicini anche ai problemi interreligiosi e interculturali, che vivono in zone di guerra in cui i problemi storici, soprattutto in Palestina, il rapporto con le popolazioni presenti sul territorio deve essere innanzitutto un fattore di integrazione culturale, dobbiamo aderire ai loro bisogni, dobbiamo farli compartecipi della nuova scelta, della nuova città, però non é sul terreno religioso che si deve discutere questo confronto, ma sul terreno delle solidarietà sociali. Solo a partire da un'integrazione sociale sarà possibile avere un dialogo interreligioso serio, perché la religione non può servire da esca di confronto duro di ideologie e di presupposti vacui, ma deve essere un terreno di collaborazione che fanno gli uomini con le loro culture, con le loro presenze e soprattutto con la loro volontà di pace, con il loro desiderio di integrazione.
Per questo dobbiamo andare avanti e riformulare il programma, questo è l'invito che faccio al Sindaco, tra qualche mese, tra qualche mese dovremo passare dal programma ideale al programma operativo, in cui il Consiglio comunale sia coinvolto pienamente. Grazie.

 


Punta Perotti
PUNTA PEROTTI
BRUTTURE E CODICILLI

Storia, Iniziative, Rassegna Stampa

Tutto il materiale in questo sito è copyright 2000-2003 Port@l s.c.ar.l.

Port@ls.c.ar.l non è collegata ai siti recensiti e non è responsabile del loro contenuto