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IL RITO DEL BACIO AL CRISTO NERO A CONVERSANO

A Conversano i riti della settimana santa da 230 anni si aprono con la venerazione del Cristo Nero, una statua di cartapesta che si trova nell’Oasi Sacro Cuore di Gesù in Santa Maria dell’Isola. Qui alle 21 del Giovedì Santo ha inizio il lunghissimo rito del bacio al Cristo Nero che si protrae fino alle prime ore del mattino. Circa 8000 persone si mettono in fila per arrivare davanti al Cristo, inginocchiarsi e baciarlo. Alle quattro del mattino il Cristo Nero viene prelevato dalla chiesa e portato a spalla a turno dai sacerdoti per tutto il percorso (circa un chilometro e mezzo) fino alle porte di Conversano, qui viene portato per tutto il paese da devoti.

Al buio, preceduto e annunciato dal rumore, triste e denso di presagi luttuosi, del tric trac (uno strumento di legno che produce ad ogni scossa un rumore secco e grattante), si snoda una processione di circa mille persone che aumenta man mano e che segue silenziosamente il Cristo. Il Cristo Nero viene fermato nei punti più significativi del paese, dove si raccolgono più persone o nei luoghi di sofferenza come per esempio l’ospedale, posato su una sedia, adagiato e sostenuto delicatamente su un cuscino.

Ad ogni sosta si ripete il rito delle persone che in fila ordinata aspettano il loro turno per il bacio, mentre un coro formato da sette, otto elementi si lamenta con nenie antiche prese da antichi testi latini. L’ultima sosta è in Largo della Corte dove il Cristo è atteso dal vescovo per l’ultimo bacio. Da qui ha inizio il ritorno del Cristo alla Chiesa di Santa Maria dell’Isola, che avviene intorno alle 13 del Venerdì Santo. (appunti raccolti da Don Leonardo, direttore dell’Oasi del Sacro Cuore in Santa Maria dell’Isola)

LA PROCESSIONE DEL SANTO LEGNO A MOLA DI BARI

Da 275 anni il Venerdì Santo si svolge per le vie del centro storico di Mola di Bari una raccolta e solenne processione della reliquia del Santo Legno della Croce di Gesù. Con le strade completamente al buio e rischiarate solo dalle vacillanti fiammelle rosse dei lumini posti un po’ ovunque, sui cornicioni, sui balconi, sugli architravi, le appena visibili silhouette dei crociferi, annunciate dal sinistro rumore delle catene, si dirigono alla chiesa Matrice. Qui i crociferi, una volta giunti, si dispongono intorno al portale.

Alle due in punto appare sull’uscio la statua dell’Addolorata mentre la banda cittadina esegue una marcia funebre. Ha così inizio la solenne e sentita processione che simboleggia il doloroso errare della Madre in cerca del Figlio. La statua della Madonna in gramaglie con cuore d’argento trafitto da sette spade, viene fatta entrare nelle Chiese che incontra lungo il percorso processionale e portata a braccia da quattro uomini in abito scuro che indossano una fascia trasversale azzurra con l’effigie della Madonna. Il culto dell’Addolorata è curato dall’omonima confraternita oggi formata essenzialmente da donne. Fondata nel 1719 nella Chiesa Matrice, aveva originariamente un carattere spiccatamente elitario, giacché l’aggregazione era consentita a nobili, ecclesiastici e "graduati". Le consorelle in gramaglie sfilano salmodianti e scortano l’espressivo simulacro della Madonna.

Vengono per prima le figlie di Maria, le consorelle più giovani entrate nel sodalizio subito dopo la prima comunione; seguono poi le consorelle adulte e coniugate, che cingono una fascia stellata analoga a quella che indossa la Madonna. Il posto d’onore, quello più vicino alla statua, spetta alle consorelle più anziane. L’ultima processione, sempre con la partecipazione dei crociferi, si snoda nel pomeriggio del Sabato Santo sempre dalla Chiesa della Madonna della Lama. E’ la processione dei Misteri con le statue, portate a spalla da uomini in abito da cerimonia e con corone di spine in testa, di S. Giovanni, della Veronica, dell’Addolorata e del Cristo in vari momenti della Passione (orante nell’orto, flagellato, coronato di spine, con la croce, crocifisso); in ultimo è una grande croce sorretta da angeli con al centro un frammento del Santo Legno. La processione si dirige subito alla Chiesa Matrice per prelevare la statua del Cristo morto che era stata lasciata per la venerazione collettiva il Venerdì Santo.

Così completo il corteo riprenderà il suo itinerario per rientrare, prima dell’inizio delle funzioni e della veglia pasquale, nella chiesa della Lama. (testo raccolto da la Svoglia, Aprile 2000 da Francesco Di Palo).
   

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