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TRADIZIONE A BARI

Giovedì Santo 20 aprile

Ore 9.00 Messa Crismale in Cattedrale.
La celebrazione vuol sottolineare l’unità del sacerdozio, partecipa tutto il clero diocesano e i religiosi della Diocesi di Bari-Bitonto. Durante il rito liturgico saranno benedetti l’olio dei catecumeni e degli infermi, il Santo Crisma : olio misto col balsamo per la consacrazione dei Vescovi, l’ordinazione sacerdotale, la crsima e la consacrazione delle Chiese.

Ore 18.00 Messa in Coena Domini in tutte le chiese.
E’ un rito liturgico che mette in risalto il comandamento della carità con la lavanda dei piedi a dodici persone, giovanissimi e anziani (rappresentanti i Dodici Apostoli). Il gesto esprime il concetto evangelico dell’autorità che è a servizio della comunità.
Esposizione dell’Eucarestia sull’altare della reposizione, denominato Sepolcro dalla tradizione popolare. Adorazione del Santissimo. Visita dei fedeli ai Sepolcri nelle chiese della città.

Venerdì Santo 21 aprile

Dalle ore 9.30 alle ore 21.30
Processione dei Misteri della Vallisa

La processione uscirà dalla Chiesa di Santa Teresa dei Maschi. Le statue sono denominate chiangiaminue per ricordare che il Venerdì Santo piove. Nel Settecento si svolgevano due processioni dei Misteri: una organizzata da Frati Minori di San Pietro delle Fosse e l’altra dalla Confraternita della Purificazione denominata della Vallisa. Quando le due processioni si incontravano si scatenavano puntualmente disordini e tafferugli. Nel 1825 l’Arcivescovo di Bari Mons. Basilio Clary riuscì a placare gli animi e dispose che le processioni si alternassero nell’uscita.

I nove Misteri della Vallisa rappresentano: Gesù nell’orto, San Pietro, Gesù alla colonna, Ecce Homo, Gesù con la croce, San Giovanni, il calvario con la Maddalena, Gesù morto, l’Addolorata. Sono tutte statue ottocentesche, tranne quella di Cristo morto che risale al 1754, sono portate a spalla da nove Compagnie formate da 12 a 20 portatori.

Questa tradizione viene tramandata di padre in figlio, i portatori vestono in abito scuro, sul capo portano una corona di spine, guanti neri e cero in mano. Ogni statua è preceduta e seguita da ragazzini, alcuni vestiti da guerrieri con elmo e sciabola, altri indossano lunghe vesti di colore rosso a piedi nudi e trascinano una croce. Il Venerdì Santo, per i fedeli, è giorno di astinenza e digiuno.

Sabato Santo 22 aprile

La sera ha inizio la veglia pasquale con la liturgia della luce, la benedizione del fuoco e del cero, il canto dell’Exultet per invitare gli angeli, la terra e la Chiesa a gioire per la resurrezione di Cristo.

Segue la liturgia battesimale e, infine, l’esplosione di gioia al canto del Gloria che annuncia la resurrezione, quindi la liturgia battesimale con la benedizione dell’acqua.
Le campane suonano dopo tre giorni di silenzio. Alle 22 Veglia Pasquale in Cattedrale, presiede S.E. Mons. Francesco Cacucci.
  

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